Aggiornamenti sulla Carte dei Diritti fonadamentali dell’Unione Europea

L’ingresso della primavera ha risvegliato in me la spinta emotiva alla scrittura e quindi mi sono ricordato che avevo alcuni argomenti in sospeso, come se i mesi invernali me li avessero fatti mettere in letargo con l’assopimento dell’interesse. Ed ecco che sono pronto ad aggiornarvi.

Il fronte dei diritti fondamentali per me è un argomento doppiamente importante, per i diritti in se stessi che sono un indice di civilizzazione delle società e per la loro definizione all’interno della Carta Europea che è il frutto del lavoro congiunto dei rappresentanti delle nazioni che compongono la Comunità Europea. Ai miei occhi il lavoro plurale è da sempre la summa delle sensibilità di più persone; quando tali persone rappresentano popolazioni diverse che si ritrovano in indirizzi comuni di convivenza riguardo i diritti di ciascuna persona, il lavoro fatto diventa un patrimonio collettivo. La parte più difficile è quella di tramutare le parole della carta che potrebbero sembrare semplici elencazioni di principi, in mentalità comune. E qua finisce il lavoro dei politici ed inizia quello dei cittadini.

Vi lascio quindi raccomandandovi la rilettura del mio articolo sulla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea con gli aggiornamenti del 21/03 2021 provenienti, come al solito, dal sito de Lo Spiegone.

Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU)

Avendo pubblicato da poco un articolo proveniente dal sito lo Spiegone, sulla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, ho avuto l’esigenza di conoscere meglio sia la Carta e sia alcuni concetti sui quali mi ero reso conto di avere una certa confusione. Con questa occasione ho finalmente compreso la differenza tra la Carta e la Convenzione. Spero allora di fare cosa gradita a quanti, interessati alla conoscenza della nostra Europa, avranno la compiacenza di leggere queste piccole delucidazioni.

  • L’Unione Europea è una entità diversa dal Consiglio d’Europa. Mentre abbiamo oggi una sufficiente conoscenza della prima, quantomeno perché andiamo ad eleggere con cadenza quinquennale i parlamentari che compongono il Parlamento Europeo, organo legislativo dell’Unione Europea, il secondo è invece spesso confuso con il Consiglio europeo.
  • Consiglio europeo definisce le priorità e gli orientamenti politici generali dell’UE ed è composto dai Capi di Stato o di governo dei 27 paesi membri dell’Unione.
  • Il Consiglio d’Europa (CdE) è un’organizzazione internazionale nata nel 1947 a Londra, il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa. Conta oggi 47 stati membri e la sua sede istituzionale è a Strasburgo.

Nel 1950, a Roma i rappresentanti del Consiglio d’Europa firmarono la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) che ha un carattere sussidiario alla legislazione dei singoli stati introducendo una soglia minima di tutela comune. Cioè, laddove non fossero normate le tutele dei diritti minimi dalle legislazioni nazionali, si sarebbero adottate le tutele previste dalla Convenzione.

Spero di fare cosa gradita aggiungendo il testo della Convenzione, per quanti fossero interessati ad approfondirne la conoscenza.

La Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea è di molto successiva alla Convenzione, essendo stata firmata a Nizza nel 2000 e successivamente riadattata nel 2007. Per le istituzioni europee e per gli Stati membri, la Carta è vincolante poiché giuridicamente equiparata ai trattati.

La Carta si compone di 54 articoli che racchiudono i diritti fondamentali discendenti dalle tradizioni costituzionali comuni agli stati membri. I diritti possono essere suddivisi in 4 categorie:

  • tutele delle libertà fondamentali, presenti nelle costituzioni degli stati membri;
  • diritti politici e diplomatici riservati ai cittadini dell’Unione;
  • diritti economici, sociali e del lavoro;
  • diritti recenti quali la tutela dei dati personali, divieto di discriminazioni e divieto di selezione genetica sulla razza.

Consultando il testo della Carta, si scopre che non si tratta di una vera legislazione quanto piuttosto di una elencazione dei valori fondamentali ai quali gli stati membri si ispirano:

  • Dignità
  • Vita
  • Libertà
  • Uguaglianza
  • Solidarietà
  • Cittadinanza
  • Giustizia

La Carta avrebbe dovuto far parte della “Costituzione Europea” che in realtà non ha mai visto la luce e definitivamente naufragata, dopo vari tentativi di mediazione tra gli stati, per la mancata ratifica.

Vi saluto, segnalandovi il primo approfondimento sulla Carta, tratto dal sito www.lospiegone.com, che tratta il primo dei valori fondamentali: la Dignità.

28/10/2020 – Linkerò di seguito, eventuali aggiornamenti sul tema, sempre provenienti dal sito de “Lo Spiegone”.

Aggiornamento del 14/11/2020 – Secondo valore fondamentale: la Vita

Aggiornamento del 10/01/2021 – Terzo valore fondamentale: l’Integrità

Aggiornamento del 28/01/2021 – Quarto valore fondamentale: Trattamento umano

Aggiornamento del 21/03/2021 – Quinto valore fondamentale: Nessuno sfruttamento umano

Aggiornamento del 21/03/2021 – Sesto valore fondamentale: Libertà e sicurezza

Buona Europa a tutti