27 Gennaio – Giornata della memoria

La giornata della memoria è nata in tempi molto recenti. Non che prima non si ricordassero le atrocità delle discriminazioni razziali, delle segregazioni, delle deportazioni, dei campi di concentramento e dei campi di sterminio. Però, lentamente stavano scomparendo i protagonisti, carnefici e vittime, di quel triste periodo della storia mondiale e se non fosse stato fatto uno sforzo collettivo per far conoscere ed attualizzare quanto avvenuto nella prima metà del secolo scorso, tutto sarebbe finito nell’oblio.

A cosa serve ricordare? Non sarebbe meglio celare, tacere tutto quel dolore? perché farlo conoscere ai bambini, ai giovani e agli adulti che per loro fortuna hanno vissuto nell’era del boom economico, nel periodo delle traformazini sociali, nell’illusione del mondo virtuale, della superconnessione, delle relazioni facili?

La risposta tipica è che serve per evitare che possa ripersi in futuro quanto successo in Europa nel periodo cha va dagli anni precedenti la seconda guerra mondiale, fino alla fine del conflitto. Per questa nobile causa si sono scomodati i rapprensentanti delle Nazioni Unite che il 1° novembre 2005 stabilirono che il giorno della memoria sarebbe stato celebrato ogni anno in tutte le nazioni il 27 gennaio, anniversario dell’entrata dei carri armati sovietici nel campo di sterminio di Auschwitz, che simbilicamente segna l’inizio della fine del 3° Reich e del sogno imperialista di Hitler.

Anche io partecipo attivamente a queste celebrazioni e mi commuovo al ricordo delle famiglie divise con violenza e crudeltà, illuse che tutto potesse essere un brutto sogno e destinato a finire da un momento all’altro e che tornassero pace e serenità. Invece non vedevano tornare a casa mogli, mariti, madri, figli, nonni, bambini ignorando fino all’ultimo quale fosse stata la loro fine orrenda. Penso al coraggio e alla resistenza di chi doveva celare ogni propria debolezza fisica e mentale per riuscire a sopravvivere, nonostante le vessazioni, le umiliazioni, il lavoro forzato, la mancanza di cibo e di igiene, le malattie intestinali, le vesciche ai piedi, le ossa indolenzite e chissà quante altre problematiche inimmaginabili per la nostra pingue società. Ma nonostante tutto questo, continuo a chiedermi se abbia senso celebrare questa giornata.

Nel mio immaginario, questa giornata dovrebbe servire a sensibilizzare gli animi contro qualsiasi forma di prevaricazione, di violenza, di sopruso e di discriminazione ed invece ha una funzione più specifica, più selettiva, più ritagliata sull’esperienza del popolo ebraico, in quella che loro stessi chiamarono la Shoah, l’olocauso o sterminio. Perchè di questo si era trattato di uno sterminio sistematico di un’intera popolazione. Anche su questa definizione ho dei dubbi. Se da un lato è vero che gli ebrei formano il cosiddetto popolo di Dio, è anche vero che gli ebrei, cioè uomini e donne di religione ebraica, erano e sono diffusi in tutta Europa, anzi in tutto il mondo e vivono appieno nelle nazioni che li ospitano diventando parte integrante del popolo di ciascuna Nazione, per cui, con lo sterminio degli ebrei, si sterminava anche una parte della propria popolazione. Quindi, era comunque una cosa priva di qualsiasi senso logico.

Ma torniamo al senso di questa giornata dell memoria. La volontà, ampiamente condivisa, di celebrare il ricordo di quanto avvenne ai danni degli ebrei, limita e mortifica il senso stesso della memoria. Dal punto di vista ebraico è naturale cercre di puntualizzare e separare qualsiasi altro giorno della memoria da quello dedicato a loro perché era di loro che il Fuhrer voleva sbarazzarsi, era sulla loro pelle che filosofi e intellettuali tessevano i propri racconti per condizionare il pensiero europeo contro il periocolo ebraico e quindi spingere alla necessità della loro sistematica e definitiva eliminazione.

Però io sottolineo la necessità di fare un passo avanti e togliere ogni rivendicazine sociale, partitica o etnologica a questi fenomeni di inaudita ferocia da parte di falangi di un qualsiasi popolo contro altre persone, quando vengono bollate come diverse, come invasori, come indesiderabili, come pericolose per motivi economici. E’ successo subito dopo la seconda guerra mondiale, in piena pace, ai nostri connazionali in Istria e Dalmazia, è successo nei balcani, durante la guerra nella ex jugoslavia, è successo in Argentina con i desaparecidos, è successo in Ruanda con il genocidio dei Tutsi, sta accadendo in questi anni, con la pulizia etnica praticata dai turchi nei confronti del popolo curdo, avviene in Somalia, in Yemen e decine di altri stati, a tutte le latitudini e longitudini.

Da anni continua ad accadere un fenomeno che ha molte similitudini con la deportazione e lo sterminio sistematico. E’ il fenomeno della migrazione. Ai confini dell’Europa, decine di migliaia di persone vengono lasciate morire nelle tendopoli, in mare, nei campi di tortura libici, perfino nelle nostre città mostrando un atteggiamento popolare poco empatico e di rifiuto, perpetuando così quella subdola violenza nei confronti del più debole e svantaggiato.

Io continuo a celebrare, il 27 gennaio, la giornata della memoria ma con il pensiero, celebro la ferma condanna a qualsiasi forma di discriminazione, di violenza, di prevaricazione, nella segreta speranza che l’uomo riesca a ricordare che la vita di ogni individuo è sacra e come tale va rispettata.

3 pensieri riguardo “27 Gennaio – Giornata della memoria

  1. Le tue parole, sia per contenuti, sia per tecnica e retorica, sono davvero belle. Parlare di discriminazione, senza necessariamente cadere nella semplice descrizione dei fatti ma piuttosto portando il lettore a giusta riflessione è un’abilità che pochi padroneggiano in questo modo. Sicuramente far luce, ricordare quanto accaduto con la Shoah è importante, ma dire che con la Giornata Mondiale della Memoria abbiamo debellato la discriminazione, il razzismo e la violenza in genere è impossibile, ricordare anche questo volto della medaglia è fondamentale.Leggerò ancora i tuoi articoli e commenterò quando il tempo me lo permette. 😊🤗

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    1. Grazie Eleonora per il tuo commento entusiasta. Io resto frequentemente allibito dalla violenza ed indifferenza da cui siamo circondati. La giornata della memoria deve servire a tenere alto lo sguardo su tutte le forme di violenza e prevaricazione, ricordando la storia ma guardando il presente.

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